I videogiochi sono stati sdoganati da quando l’80% della popolazione attiva passa buona parte della giornata col naso nello smartphone a giocare a giochini che quando ci giocavo io trent’anni fa mi beccavo del ritardato (però ero appena adolescente, non certo adulto), e, se c’eri, avrai notato i giochi erano sostanzialmente uguali, a parte qualche ovvia miglioria grafica, ma il gameplay della quasi totalità è trito e ritrito. Neanche se ne rendono conto, ma stanno giocando quasi tutti a bubble bobble e sim city.
In una cosa, però, erano diversi i videogiochi di trent’anni fa: non ti chiedevano soldi per essere completati in tempi decenti.
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Di: Jonny Dio
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